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ArtsLife.com: Il debutto dell’Azerbaigian, tra futuro verde e tradizione

  • Writer: Fakhriyya Mammadova
    Fakhriyya Mammadova
  • Apr 28
  • 1 min read

Updated: May 2



Per la prima volta, l’Azerbaigian approda alla Biennale di Architettura di Venezia con un padiglione che promette di sorprendere. Dal 10 maggio al 23 novembre 2025, negli spazi di Castello 2127/A, Equilibrium. Patterns of Azerbaijan inviterà il pubblico a esplorare un nuovo equilibrio tra innovazione, natura e memoria culturale.

Curato da Nigar Gardashkhanova, sembra quasi un utopia, ma il progetto intreccia la sfida della crisi climatica globale con le radici profonde della tradizione. Tra i protagonisti, spicca la trasformazione della Città Neradi Baku: una delle aree petrolifere più inquinate al mondo, ora in corso di rinascita come distretto verde e futuristico, grazie alla Azerbaijan Development Company.


Simmetrico Architettura firma il monumentale Parco della Vittoria di Baku, simbolo dell’orgoglio nazionale e esempio di come il design contemporaneo possa celebrare l’identità di un popolo senza tradire la memoria storica. Vediamo anche un tocco poetico con Adalat Mammadov, che riporta alla vita la Moschea di Zangilan, fondendo la tradizione karabaka e le linee moderne in un restauro che vuole raccontare la resilienza di un’intera comunità.


A rendere ancora più speciale la partecipazione dell’Azerbaigian è l’omaggio ad Ajami Nakhchivani, il genio medievale che, 900 anni fa, gettava le basi di uno stile architettonico capace di influenzare l’intero Medio Oriente.


Un padiglione che si presenta come una finestra su un Paese in trasformazione, dove passato e futuro si incontrano sotto il segno della rigenerazione.


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