professionearchitetto.it: Biennale Architettura 2025, la prima volta di Qatar, Sultanato dell'Oman, Azerbaijan e Togo
- Fakhriyya Mammadova

- May 16
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In una mostra internazionale come la Biennale, catturare l'attenzione del grande pubblico non è una cosa facile, si rischia di restare nell'ombra. Non è sicuramente il caso del Qatar, che quest'anno ha puntato in grande con una doppia mostra in Arsenale e a Palazzo Franchetti. Anche Oman, Azerbaijan e Togo meritano uno sguardo attento.
C'è sempre una prima volta, ma non dev'essere facile farsi largo in una manifestazione grande come la Biennale di Architettura, tra partecipazioni nazionali che vantano decenni di presenze e grandi curatori già conosciuti.
I nuovi debutti di quest'anno vedono 4 Paesi molto lontani dalla cultura europea: sono Qatar, Sultanato dell'Oman, Azerbaijan e Repubblica del Togo. Quello che li accomuna è la capacità di abbracciare il tema Intelligens. Naturale, Artificiale, Collettivo lanciato dal curatore Carlo Ratti senza perdere la propria identità e, anzi, offrendoci nuove finestre sui loro mondi per meglio comprenderne la cultura.
L'Azerbaijan - a pochi passi dall'Arsenale - mostra al mondo i progressi degli ultimi anni nello sviluppo delle città, evidenziando l'importanza della rigenerazione urbana. Infine il Togo - anch'esso fuori dai due luoghi simbolo della Biennale - con un allestimento che prende spunto dai materiali della tradizione, porta in scena una riflessione sul modernismo afro-brasiliano nata nel periodo post-indipendenza, a partire dal 1960.
L'equilibrio nei "Patterns of Azerbaijan"
La scelta curatoriale dell'Azerbaijan per il debutto alla Biennale di Architettura si concentra sulla promozione di uno stile di vita verde che contempla innovazione e tutela del patrimonio culturale valorizzando fiducia e solidarietà come motori di progresso.
I progetti esposti ruotano tutti attorno a un motto: "rigenerare, innovare e preservare".
Qui trovano posto l'ambiziosa riqualificazione urbana della Città bianca di Baku, il Parco della Vittoria come sintesi di memoria e modernità, la Moschea di Zangilin, restaurata seguendo i principi di tradizione e contemporaneità e, infine, l'installazione Mugham Trio di Novruz Mammadov che mette in dialogo il prezioso patrimonio architettonico del Paese con la natura.


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