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www.exibart.com: Padiglione Azerbaijan – Campo della Tana, Castello

  • Writer: Fakhriyya Mammadova
    Fakhriyya Mammadova
  • May 6
  • 1 min read

Updated: Jul 7

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20 Padiglioni nazionali da non perdere alla Biennale d’Architettura 2025, dal Brasile alla Santa Sede, passando per il Qatar e l’Estonia, tra intelligenza collettiva, utopia e progettualità.


Sta per aprire i battenti la 19ma Mostra Internazionale di Architettura della Biennale di Venezia, affidata quest’anno alla visione del curatore e urbanista Carlo Ratti. Dal 10 maggio al 23 novembre 2025 (con preview il 7-8-9 maggio), i Giardini, l’Arsenale e vari luoghi della città torneranno a essere attraversati da progetti, installazioni e visioni che interrogano lo spazio, il tempo e le possibilità dell’abitare contemporaneo, a partire dal tema Intelligens. Naturale. Artificiale. Collettiva. In un’edizione incentrata sul dialogo tra natura e tecnologia, responsabilità sociale e utopia, i padiglioni nazionali continuano a rappresentare il momento pulsante di un confronto globale. Da quelli più sperimentali a quelli radicati nella cronaca e nella geopolitica, abbiamo selezionato alcuni dei progetti più interessanti da tenere d’occhio.


L’Azerbaijan esordisce alla Biennale di Venezia con la mostra Equilibrium. Patterns of Azerbaijan, realizzata dalla Fondazione Heydar Aliyev e dal Ministero della Cultura della Repubblica dell’Azerbaigian e curata da Nigar Gardashkhanova. In continuità con il tema della Biennale Intelligens. Natural. Artificial. Collective, il Padiglione Azerbaijan guarda alle esigenze imposte dalla crescente crisi climatica progettando la riqualificazione delle sue principali città tramite approcci sostenibili. La ricerca architettonica non deve però trascurare l’identità del patrimonio culturale bensì offrirsi come perfetta sintesi tra tradizione e modernità, costituendo un ponte tra passato e futuro. Emblematico, tra i diversi progetti esposti, il piano Città Bianca di Baku che trasforma la “Città Nera”, un tempo motore dell’industria petrolifera dell’Azerbaijan, in un complesso urbano verde, sostenibile e moderno.


 
 
 

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